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Facciamo la nanna

Facciamo la nanna

DESCRIZIONE

Siamo sicuri che il bambino debba dormire quando lo decidiamo noi? Siamo certi che il suo pianto notturno sia un lamento? Dorme troppo? Dorme poco? A volte vorremmo la bacchetta magica per farlo addormentare? Ancora peggio c’è chi ricorre a medicinali.
Siamo fuori strada!

Tra i tanti libretti che si ripropongono di insegnare ai genitori un metodo efficace per far dormire i bambini piccoli c’è il famigerato manuale di Eduard Estivill (“Fate la nanna”), tristemente noto agli esperti del settore e già più volte denunciato da numerose associazioni pediatriche per l’impostazione violenta e la potenziale dannosità nei confronti del bambino. Il manuale di Estivill tramanda una concezione autoritaria dei rapporti umani imponendo norme e metodi buoni per chiunque. Prende forza l’idea che gli essere umani sono in fondo tutti uguali e dunque “addomesticabili”.

Affrontando il problema da tutt’altra prospettiva, nel suo Facciamo la nanna, Grazia Honegger Fresco discute invece dei motivi che dovrebbero spingere le mamme e i papà a rigettare con forza qualunque i metodo “facile e veloce” e ad adottare invece approcci amorevoli e rispettosi per risolvere i problemi di sonno dei propri figli. Un libro fondamentale da leggere in gravidanza o durante i primi mesi di maternità per evitare di cadere in brutte abitudini.

Il bambino piange: è un prepotente? Un cattivo? O dà segnali dei suoi malesseri, cui in principio sarebbe facile rimediare, ma che nella continuare disattenzione si aggravano e mettono radici? 
Le madri che seguono con equilibrio il loro piccolo sanno che quando sta bene, chiama con piccole voci, diverse dai vagiti, da interpretare ogni volta con sfumature differenti: fame, stanchezza, bisogno di coccole, troppa luce, troppo chiasso, freddo, caldo, sonnolenza… Piccoli pianti di richiamo: in qualche modo il bambino sa che mamma arriva presto a consolare. La calma del piccolo la gratifica e lei, a sua volta, impara. Il neonato insegna al genitore e lo rassicura con messaggi del tutto personali.

Si instaura così tra loro due un bel cerchio di vita, di nuovo segnato dalla diversità: ogni bambino invia propri segnali differenti che solo una persona che lo curi in modo stabile riesce a interpretare. L’amore della madre e del padre si evidenzia nella lettura affettuosa e obiettiva delle richieste mute del figlio. Nella sua pace e nei frequenti sorrisi c’è la risposta: “Avete capito come mi sento io!

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